Evento (Spettacoli) inserito in archivio il giorno 25/07/2019
Si conclude in bellezza e poesia l'8a edizione di TEATROallaDERIVA (il teatro sulla zattera), rassegna alle Terme Stufe di Nerone ideata da Ernesto Colutta e Giovanni Meola, che ne firma la direzione artistica per il settimo anno.
Domenica 28 luglio, alle ore 21:30, si terrà il quarto e ultimo appuntamento con uno Shakespeare declamato in napoletano.
Elledieffe presenta L'ammore nun è ammore, 30 sonetti di Shakespeare tradotti da Dario Jacobelli, di e con Lino Musella.
Jacobelli, poeta prematuramente scomparso, tradusse 30 sonetti di Shakespeare, tradendoli perché 'ricreati' in napoletano. Musella, frugale, energico, ironico, stupito, assieme ad un musicista che evoca e suggestiona, attraversa e indossa questi 'nuovi' sonetti, che battono di un loro cuore, indossando una maschera che li fa sollevare dal foglio per librarsi in aria. Mantenendo i piedi per terra.
Note allo spettacolo
Lino Musella, attore tra i più apprezzati e premiati della sua generazione, è qui protagonista di un affascinante percorso poetico attraverso gli immortali versi di Shakespeare, qui "traditi" in napoletano dall'artista Dario Jacobelli.
L'ammore nun'è ammore - nato a Roma a Le vie dei Festival, grazie ad un precedente studio realizzato alla Festa di Teatro Eco Logico di Stromboli - è un'originale 'recita dei sentimenti' tra emozioni, atmosfere magnetiche e intensi desideri. Musella racconta l'amore, la bellezza e la caducità della vita in una lingua coraggiosa, viscerale e seducente.
Ad affiancarlo in scena, Marco Vidino - cordofoni e percussioni - con le sue musiche suggestive e avvolgenti che accompagnano gli spettatori in questo viaggio intimo.
Dario Jacobelli, poeta scomparso prematuramente nel 2013, autore di racconti e romanzi, abile paroliere per musicisti come i Bisca, i 99 Posse e gli Almamegretta - ricorda l'attore - si dedicò negli ultimi anni della sua vita alla traduzione in napoletano e al tradimento, come amava definirlo, di 30 Sonetti di Shakespeare. Non aveva scadenze, non doveva rispettare le indicazioni o correzioni di nessun editore. Per committenti aveva i suoi amici più cari ai quali dedicava ogni sua nuova traduzione. I Sonetti in napoletano suonano bene. Battono di un proprio cuore e indossano una maschera che li costringe a sollevarsi dal foglio per prendere il volo, anche se con i piedi ben piantati in terra.
Manifestazione teatrale unica in Italia e appuntamento fisso del territorio flegreo, offre un programma di forte impatto ed alternativo. La sua unicità risiede nel far andare in scena gli spettacoli su di una zattera galleggiante sull'acqua, costruita appositamente e posizionata all'interno del laghetto circolare delle Stufe di Nerone.
Scenario suggestivo, distanza dal caos della città, particolarità dello spazio scenico, tutto concorre ad accogliere un pubblico sempre più numeroso, anno dopo anno, nonché quattro spettacoli che hanno cercato di far ridere, emozionare, pensare, smuovere menti e viscere, in una parola creare la magia del teatro.
«Otto anni non sono tanti in assoluto ma lo sono quando una rassegna come questa, che non ha aiuti esterni e si regge sulle proprie gambe sin dall'inizio, riesce a creare un interesse e una partecipazione costanti e crescenti. TEATRO alla DERIVA è un piccolo miracolo di resistenza e presenza su un territorio povero di offerte teatrali nei lunghi mesi estivi. Un piccolo miracolo di cui sono onorato di firmare ancora una volta la direzione artistica per un cartellone che, quest'anno, presenta quattro spettacoli eccezionalmente pertinenti allo spazio scenico (unico e particolarissimo) che li ospita. La zattera è stato spazio scenico perfetto per i primi tre lavori di questa stagione così come lo sarà per 'L'Ammore nun è Ammore', splendida cavalcata tra i sonetti di Shakespeare, ma in napoletano, versi che resteranno così sospesi al confine tra terra ed elemento liquido.
Sono convinto di aver firmato un cartellone di enorme spessore e valore artistico (dal pluripremiato Lino Musella a Virus Teatrali, da Stefano Amatucci al Civico 14), con un carico di potenza evocativa accresciuto dalla location unica e dal calore del nostro pubblico in crescita continua», spiega, Giovanni Meola, direttore artistico.
comunicato stampa
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