Le vittime di Dio, dal 17 al 30 settembre in esposizione al Pan la mostra fotografica di Antonio Mocciola e Carlo Porrini news inserita su spaghettitaliani da La Tavola di Renato
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Evento segnalato su spaghettitaliani da:
La Tavola di Renato



Evento (Mostre) inserito in archivio il giorno 29/09/2021

Le vittime di Dio, dal 17 al 30 settembre in esposizione al Pan la mostra fotografica di Antonio Mocciola e Carlo Porrini

 

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Quaranta ritratti fotografici di corpi vestiti solo di nomi, noti e meno noti. Sono quelli di persone che hanno pagato con la vita l'avere una fede diversa da quella imperante, o di non averne alcuna. Nello spazio di un millennio, dal 1088 al 2021, Antonio Mocciola e Carlo Porrini, con contributi di Gian Paolo Bocchetti ed Emanuela Pone, allestiscono un sinistro teatrino di delitti e di vittime, per non dimenticare il male e il dolore che ha inflitto a migliaia di uomini e donne la politica della fede, con la scusa di Dio.

La mostra fa parte degli eventi del festival internazionale delle Arti Censurate "Ceci n'est pas un blasphème" diretto da Emanuela Marmo



Se, come si dice, Dio ci ha generato, è proprio lui (in persona?) a toglierci la vita. Dunque, tecnicamente, è un assassino. È sua la mano che ci soffocherà, togliendoci il respiro. Certo, a prevenire l'umiliante "morte naturale" potrebbe essere il suicidio, sberleffo al "cielo", arbitraria estrema volontà umana. Ma intanto, in nome di Dio, migliaia di persone che magari volevano starsene in santa pace a coltivare la propria sovrana indifferenza verso il creatore, sono stati espulsi dalla vita civile, o dalla vita "tout court". Processi, spesso sommari quando non pilotati, massacri, torture, silenziose eliminazioni.

A loro dedichiamo questa mostra fotografica, alle Vittime di Dio. Del quale noi neghiamo l'esistenza, o quantomeno ne sospendiamo la possibilità, e dunque ci si legga con ironia. Dio non uccide perché non esiste, e se esiste uccide e allora siamo tutti vittime.

Le Vittime di Dio che qui immortaliamo sono quegli esseri umani che, in nome di un Dio altrui, sono stati uccisi da altri esseri umani.

E li presentiamo in natura, in carne e ossa, come agnelli sacrificali. Sul loro corpo indifeso il graffio di un nome, il loro. Giovanna D'Arco o Pierre de Bruys, Anna Weiler o Giordano Bruno, ma anche illustri sconosciuti. C'è stato, democraticamente, un rogo per chiunque.

cs

 

 

 

 

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