SpettAttore di: Marcondiro - Halidon - 2011 - Musica e Teatro by Spaghettitaliani.com
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SpettAttore di: Marcondiro - Halidon - 2011


Marcondiro



 

SpettAttore di: Marcondiro - Halidon - 2011

 

SpettAttore di: Marcondiro - Halidon - 2011

 

Domani 19/04 esce "SpettAttore", il disco d'esordio di MARCONDIRO

 

MARCONDIRO
DOMANI ESCE IL DISCO D'ESORDIO

SpettAttore

Domani esce nei negozi "SPETTATTORE" (Halidon), disco d'esordio del "cantante-autore" MARCONDIRO. Il disco è già acquistabile in anteprima in versione digitale sul sito di Halidon al link http://www.halidon.it/musica-c1-marcondiro_spettatore-g2938-d1.html.

"SPETTATTORE" si compone di 13 brani in cui il gusto per la melodia, tipica della tradizione della canzone popolare italiana, contrasta con la sperimentazione negli arrangiamenti (spesso dissonanti) e nelle liriche, che rivelano, già dai titoli, tutto l'amore di MARCONDIRO per i giochi di parole e il non sense.

Questa la tracklist di "SPETTATTORE":
"Suicidami"
"In-Decisione"
"Senza Generalizzare"
"Graffiti"
"I Giardini del Pensare"
"Pezzo di Me"
"Cerchi"
"Vita Dentro"
"La Ragione"
"Distratto"
"Il Salto"
"Storia di un Foglio Bianco"
"Anime"

Scheda dell'album

"Lo SpettAttore aspetta che arrivi ciò che gli spetta, intanto in disparte fa la sua parte."

L'album "SpettAttore" nasce dalla mia concezione di "Spettatore": le avanguardie del '900 lo hanno spesso considerato una presenza trascurabile rispetto all'opera d'arte, quasi incapace di interagire con essa, io credo che lo spettatore faccia parte dell'opera stessa, quasi fosse uno Specchio Riflettente.
L' Opera, appartiene a se stessa ed è soggetta allo scorrere del tempo ed allo spazio, in mutamento.
Nell'atto creativo l'artista ha bene in mente che ci sarà qualcuno a giudicare ciò che ha creato, inevitabilmente dunque, il gesto generoso del proporsi all'altro, innesca dei meccanismi, consci ed inconsci, che influenzano il processo di autocritica. In questo modo chi fruisce diventa parte della creazione: così lo "Spettatore" è "un'entità astratta" che fa parte da "Attore" nell'opera stessa.
Dal punto di vista del linguaggio, amo giocare con gli ossimori, i neologismi e il non sense. L'italiano è una lingua ricchissima, ma le parole sono scandite soprattutto dal tempo e dal popolo: è il popolo che è "Attore" e ne decide gli usi e i significati, ma contemporaneamente ne subisce gli stessi, come lo "Spettatore".
Ho tenuto molto alla qualità musicale e sonora del lavoro. Tutti quelli che hanno suonato in questo disco sono musicisti, seppur giovani in certi casi, di grande qualità artistica e tecnica. Gli arrangiamenti, da me realizzati, vogliono conferire al prodotto un suono "dal vivo". Le melodie ariose del cantato fanno contrappunto ad armonie a volte dissonanti, ma sempre accattivanti. Quando scrivo amo sorprendermi. La sezione ritmica è quella che dà carattere al mio stile compositivo: mescolare linee di basso dub, con batteria decisamente rock e percussioni etniche. Nel lavoro ho scelto di usare solo strumenti reali per le orchestrazioni (le sezioni di archi e di fiati), sintetizzatori analogici e alcuni strumenti della tradizione popolare (tamburo a cornice, lira calabrese, oud). Il tutto mixato adottando un modo di usare "le macchine" un po' retrò: poca automazione digitale e molta manualità umana.

SUICIDAMI
È la presa di coscienza di una persona che ama cambiare e che vuole farla finita con una parte di sé.

IN-DECISIONE
È la canzone di un decisionista.

SENZA GENERALIZZARE
È la lettera di un soldato, di un semplice, che scrive Senza Generalizzare, al Pre-Potente di turno.

GRAFFITI
È il bisogno di comunicazione delle Città contemporanee, delle periferie come quella di Torbellamonaca, dove ho vissuto per qualche tempo, che è come il grido di tutti quei ragazzi che vivono in contesti di degrado e violenza. Il loro è un disperato bisogno di esprimersi, un istinto primordiale, come l' uomo preistorico, con dei graffiti che sono quasi graffi nel cemento.
Il graffio è qualcosa che vuole comunicare a tutti i costi.

I GIARDINI DEL PENSARE
"Sono tra i sentieri della Reggia di Caserta, a pensare".

PEZZO DI ME
È scritto insieme all' autore Antonio Simonini. È una riflessione su un certo modo di fare discografia in Italia

CERCHI
Il titolo è un doppio senso. La canzone è stata scritta pensando alla pazzia femminile. Uomini e donne entrambi folli, sono due pianeti diversi, provengono forse da due pianeti distanti.

VITA DENTRO
Invettiva di un feto che non vuole nascere. (Forse una presa di coscienza del fatto che non possiamo decidere di venire al mondo).

LA RAGIONE
Sono le domande che si pongono un uomo e una donna ragionando sui propri torti.

DISTRATTO
È un divertissement di un lui che non vuole prendersi troppo sul serio, consapevole dei propri limiti.

IL SALTO
Nasce da un fatto di cronaca del primo maggio del 2002: due ragazzi muoiono facendo bungee jumping. È un'immagine che tutt'ora mi fa venire i brividi: queste due persone, non sapendo a cosa andavano incontro, si sono buttate nel vuoto sorridendo felici del Gioco.

STORIA DI UN FOGLIO BIANCO
Parla di una sindrome che viene curata.

ANIME
È una canzone generosa, che cerca di parlare di questo periodo storico. Il viaggio di un Essere umano fin dentro le Viscere della sua Anima.

MARCONDIRO spiega così la scelta del titolo del suo album, "SPETTATTORE": "nell'atto creativo l'artista ha bene in mente che ci sarà qualcuno a giudicare ciò che ha creato. In questo modo chi fruisce diventa parte del processo creativo: così lo 'Spettatore' diventa un'entità astratta che fa parte da 'Attore' nell'opera stessa".

Il disco, prodotto e arrangiato da MARCONDIRO e mixato da Angelo Cioffi, è caratterizzato da una sezione ritmica fatta di linee di basso dub, una batteria decisamente rock e percussioni etniche, a cui si aggiungono alcuni strumenti della tradizione popolare (tamburo a cornice, lira calabrese e oud). L'uso di sintetizzatori analogici e di sezioni di archi e fiati per le orchestrazioni vogliono conferire al lavoro un suono "dal vivo".

MARCONDIRO è un Cantore Post-Moderno, uno sperimentatore dell'"arte popolare colta".
Nasce a Cosenza il 20 dicembre 1976, da padre calabrese e madre campana. Fin da piccolo viene affidato alla Nonna Strega Buona di Benevento, che gli canta canzoni non adatte ai bambini. All'età di 6 anni, una mattina tornando da scuola, scopre casualmente ma consapevolmente il necessario bisogno di inventare melodie e nei giorni a seguire, nel tragitto verso casa, ne inventa diverse, alcune delle quali appartengono al suo repertorio attuale SIAE, e da allora aspetta che arrivino i Diritti Maturati. Intanto, fornito di un pianoforte giocattolo, cerca e trova ad orecchio qualsiasi linea melodica che provenga dalla strada o dai mezzi di comunicazione di massa. Per lo studio della musica, predilige il metodo autodidatta e la scelta personale di un Maestro. Frequenta e si laurea in D.A.M.S all'Università della Calabria con specializzazione in Etnomusicologia. Negli anni dell'università si dedica a una ricerca musicale molto intensa e al Teatro, come attore, allestendo e realizzando alcuni spettacoli, ma soprattutto come Spettatore. Ha avuto in seguito l'occasione di studiare con virtuosi jazzisti del panorama musicale italiano come Piero Cusato e Pietro Condorelli. Dal 2003 al 2006 è in tournee con lo spettacolo musicale di sua ideazione "Radioconcerto", un tributo alla storia della radio in Italia, che ha presentato in Canada (ottobre 2004) ed a Dublino (Novembre 2005). Dal 2008 compone colonne sonore e musiche da film per Rai Trade, cercando di farsi strada tra gli Aventi diritto. Fondamentale nel percorso di formazione musicale, l'incontro con Angelo Cioffi, suo Mentore da sempre, col quale ha registrato il disco di debutto: "SpettAttore". Attualmente vive a Roma, dove tuttora scrive.

www.marcondiro.it

 

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