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Alberto Fortis





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Biografia

 

Alberto Fortis è nato il 3 giugno 1955 a Domodossola, in provincia di Verbania (all'epoca era sotto la giurisdizione di Novara). Il padre era un medico chirurgo promosso colonnello degli Alpini per i meriti acquisiti in un'azione umanitaria. È stato anche direttore sanitario della città. Nella sua famiglia c'è un altro luminare della medicina: il professor Lino De Gasperis - primo cugino della mamma di Alberto, scomparsa quando lui aveva 17 anni - che fu il primo cardiochirurgo italiano di grande fama, nonché maestro del professor Azzolina.
Fra Alberto e i genitori c'era un grosso gap generazionale: quando è nato, suo padre aveva già 54 anni. Il loro rapporto, però, non ne ha risentito: il padre desiderava che diventasse un medico - infatti Alberto ha studiato medicina fra Genova e Milano per tre anni e mezzo - però non ha mai ostacolato la passione del figlio per la musica. Anzi: ha frequentato il backstage dei suoi concerti fino all'età di 80 anni. Alberto ha due sorelle più grandi di lui e quattro nipoti, già trentenni, con cui ha un bellissimo rapporto di forte amicizia.
È cresciuto con un'educazione cattolica, frequentando le medie, il ginnasio e il classico al liceo Rosmini di Domodossola. Il collegio aveva un'impostazione simile ai college americani: oltre a studiare, gli allievi praticavano diverse discipline sportive. Le sue preferite erano, e sono ancora oggi, il tennis, l'equitazione, le arti marziali e il calcio. I suoi idoli giovanili erano i bianconeri John Charles e Omar Sivori, perché Alberto ha la Juventus nel DNA: sua nonna era cugina della nonna di Giampiero Boniperti, storico campione e presidente della società bianconera.
Fra i ricordi più piacevoli dei suoi trascorsi sportivi ci sono le interminabili sfide a tennis fra studenti esterni - come Alberto - e interni del collegio. Una volta ha vinto un torneo di doppio, battendo fra lo stupore generale due giocatori di terza categoria in un'estenuante finale durata dalle tre del pomeriggio alle dieci di sera.
La passione per la musica è nata suonando la batteria: a 13 anni ha fondato il primo gruppo, che ha chiamato I Paip's come il locale del Sestriere dove si era esibito. A 16 anni ha suonato per la prima volta in Rai con una nuova band: I Raccomandati. Si è fatto le ossa con cover di chiara ispirazione rock: Credence Clearwater Revival, Ten Years After, Led Zeppelin. Nel repertorio c'erano anche i Vanilla Fudge del batterista Carmine Apice, che sei anni fa Alberto ha avuto il piacere di conoscere a Los Angeles.
Improvvisamente, a 18 anni, Alberto Fortis ha iniziato a suonare il pianoforte pur senza averlo mai studiato, forte di un istinto affinato in tanti anni di batteria, strumento che ancora oggi definisce meraviglioso ed esorcizzante. La sua prima composizione al pianoforte è una suite di venti minuti, che viene giudicata troppo ardita per il disco d'esordio, ma verrà ripescata nel secondo album. Appassionato del rock straniero più sostenuto,Alberto aveva un solo grande amore italiano: Lucio Battisti, che per lui era l'equivalente italiano dei Beatles per quell'espressionismo nelle canzoni che ancora oggi è inarrivabile. Altro punto di riferimento per la sua formazione artistica è Bob Dylan: per il talento letterario, ma anche per l'energia musicale delle sue poesie. Alberto ha sempre sentito l'esigenza di avere alle spalle una band che pompa ritmo: forsennato come "Milano e Vincenzo" o "La grande grotta", ma anche più suadente come "La sedia di lillà" o "La nena del Salvador".
A 19 anni si è trasferito a Roma, sede della RCA, culla del cantautorato italiano di quel periodo (Alberto segnala la formula concept dell'album "Questo piccolo grande amore" di Claudio Baglioni). Firma un contratto di un anno con la It di Vicenzo Micocci, ma non succede assolutamente nulla e il rapporto fra i due si guasta: Micocci, infatti, diventa il protagonista del suo primo singolo, "Milano e Vincenzo", anche se recentemente i due "litiganti" hanno firmato un amichevole armistizio. Dopo una parentesi con l'etichetta Motore di Nanni Ricordi, legata alla RCA, grazie al produttore Alberto Salerno ha firmato un contratto con la Polygram per tre album più due e soprattutto prestigiosa è la collaborazione storica con Claudio FABI che diventerà poi suo coProduttore e compagno di viaggio per i progetti "Usa" fino a " West of Broadway " e poi ancora per " Dentro il giardino " . Nel 1979 è uscito il 33 giri d'esordio " Alberto Fortis " con il supporto strumentale della PFM di Mussida, Di Cioccio e Pagani: la speranza è di vendere almeno cinquemila copie, alla fine se ne contano 100 mila! Il secondo album " Tra demonio e santità " (1980), quello con l'interminabile suite al pianoforte, fu un atto di coraggio premiato nel tempo: oggi è un disco di culto.
Con " La grande grotta " (1981) è iniziato il suo pellegrinaggio artistico fra il Vecchio e il Nuovo Continente. Il disco è frutto di una vacanza negli Stati Uniti: in uno spartano club di musica fusion, chiamato Baked Potato, Fortis ha assistito a una jam session di Al Jarreau con i musicisti, fino a quel momento a lui sconosciuti, che avrebbero poi suonato nell'album:Abraham Laboriel (basso), Alex Acuña (batteria e percussioni), Dean Parks e Mitch Holder (chitarre), John Phillips (sax), Garey Mielke (tastiere, già con i Supertramp per "Breakfast in America"). Ai cori c'era Rossana Casale, all'epoca fidanzata con Alberto.
Tutta la discografia di Alberto Fortis è scandita da collaborazioni di grande prestigio. A Londra ha lavorato con George Martin, produttore dei Beatles, che gli ha fatto conoscere Paul MacCartney, sua moglie Linda e la figlia Stella. " Fragole infinite " (1982) è stato registrato nei mitici studi di Abbey Road: quando Martin ha capito che il brano " Fragole infinite " era dedicato a John Lennon, gli ha permesso di cantarlo usando il microfono personale di Lennon. Un'emozione irripetibile, ma per sua fortuna non unica: Alberto ha ascoltato alcuni inediti di " Strawberry Fields ", che ricorda come composizioni di un'acidità incredibile, puro Nirvana. A completare l'atmosfera beatlesiana, nel quartetto d'archi della London Philarmonic Orchestra che ha partecipato all'album " Fragole infinite " ci sono due musicisti che hanno suonato in "Sgt. Peppers...". In questo disco hanno suonato i Flying Foxes, la band di Alberto composta da Claudio Dentes (poi diventato il produttore di Elio e le Storie Tese), Beppe e Piero Gemelli (poi collaboratori di Lauryn Hill), e Franco Cristaldi (Gianluca Grignani e Paola Turci).
" El nino " (1984) è stato concepito assieme a Claudio Dentes, che ha suonato chitarra e basso, mentre Alberto si è alternato a batteria, tastiere e al pianoforte, lo strumento che suona in tutti i suoi dischi. Le guest star sono Lucio "violino" Fabbri e Demo Morselli, astro nascente della tromba che proprio nelle canzoni di Fortis ha sperimentato la sua vena rock. Nell'album " West Of Broadway " (1985), invece, l'orchestra è stata scelta dal celebre arrangiatore Bill Conti, autore delle colonne sonore della saga cinematografica di "Rocky". E i musicisti sono gli stessi di "La grande grotta", più il chitarrista Charles Fearing (già con Earth Wind & Fire).
Nella seconda metà degli Anni 80 Alberto Fortis ha studiato all'Hunter College di New York: nelle varie frequentazioni di locali e musicisti, merita una segnalazione il club di jazz e fusion Fat Tuesday, nel quale gli è capitato di assistere all'esibizione del gruppo di Sting nel tour di "Bring On The Night". Nella Grande Mela ha incontrato Carlos Alomar,coautore di alcuni brani di John Lennon e da vent'anni stretto collaboratore di David Bowie. Alomar ha prodotto il disco " Assolutamente tuo " (1987), inciso con la band di Bowie. Durante la registrazione a New York,Alomar riceve in sala d'incisione un giovane artista con cui avrebbe dovuto lavorare in seguito: grazie a quella circostanza fortuita, Alberto ha conosciuto Julian Lennon.
Rientrato in Italia, Fortis ha collaborato con l'entourage di Vasco Rossi: il produttore Guido Elmi e la Steve Rogers Band di Solieri, Melotti e Golinelli. Insieme hanno inciso due album: " Carta del cielo " (1990), al quale partecipa anche Mel Collins (già sax per i Pink Floyd), e il greatest hits live " L'uovo " (1991), secondo " best of... " dopo " Fortissimo ".
Nel 1992, in occasione delle celebrazioni per i cinquecento anni della scoperta dell'America, Alberto Fortis ha aperto il concerto che Bob Dylan ha tenuto a Genova. Nello stesso anno, assieme a una delegazione dell'Unicef, ha partecipato all'annuale riunione tribale dei popoli nativi d'America (con circa trentamila tribù) nelle terre fra Arizona, New Mexico, Colorado e Utah. Alberto è un grande esperto della storia dei nativi americani, un argomento che approfondisce da più di dieci anni.
Prosegue l'andirivieni fra Italia e Stati Uniti di Alberto, che divide la propria residenza fra Milano e Los Angeles. Negli Usa viene registrato il suo undicesimo disco: " Dentro il giardino " (1994). Inizialmente ha lavorato con tre componenti degli Earth Wind & Fire, ma stranamente l'unione non ha sortito gli effetti desiderati: Alberto voleva sonorità black con un'anima più rock. Fortis viene così affiancato dai Word, una giovane e talentuosa band californiana post grunge. "Dentro il giardino" è stato realizzato in una futuristica sala d'incisione, utilizzata anche dagli U2, nella quale musicisti e ingegneri del suono lavoravano in sale lontane, comunicando fra loro attraverso grandi schermi come in " Star Trek ". L'album è impreziosito dal coro gospel della Pentecostal Community Choir (già collaboratori di Bruce Springsteen, Tina Turner, Aretha Franklyn e Stevie Wonder). Quando li ha sentiti cantare per la prima volta le sue canzoni - nella chiesa di un quartiere nero di Los Angeles - Alberto si è commosso fino alle lacrime.
Sempre a Los Angeles è stato registrato " Angeldom " (2001), un altro disco ricco di collaboratori illustri, a cominciare da Alex Acuna (percussioni). Alla batteria si sono alternati Vinne Colaiuta e Jonathan Moffet (batterista storico di Michael Jackson e in tour anche con Madonna), la chitarra è di Mikal Reid (co-produttore di Ben Harper) e il basso è di Chris Wise (oggi bassista ufficiale dei Cult) e di Abraham Laboriel. Fra i coristi c'era Eric Dover, leader della band Imperial Drag che ha aperto i live del primo tour di Alanis Morrisette.
Nel Gennaio 2003 pubblica il suo Greatest Hits " Universo FORTIS " contenente 4 inediti, tra queste " La Splendida Metà è un viaggio a tinte calde ambientato in un deserto aspro - afferma Fortis e prosegue - Il protagonista del testo è alla ricerca della propria metà ideale, però avverte una presenza gelosa dentro di sé che ostacola il suo desiderio di condividersi con gli altri. È una canzone molto viscerale, che si riferisce anche agli angeli del quotidiano, per intenderci quelli di Wenders ". (Saprai - Sexy love - Lettera a un sogno sono gli altri inediti)
Nel Giugno 2005 esce l'album completamente di inediti "Fiori sullo schermo futuro " preceduto dal singolo "Mai dire mai " per Formica-Poci One-Universal al quale e' allegato un DVD con i backstage di tutta la carriera di Alberto.
Il rapporto di Fortis con Internet è molto intenso: segue con attenzione e passione il suo sito ufficiale (www.albertofortis.it) e quello del fans club (www.fortisfansclub.it), che interagiscono fra loro. " Uso moltissimo la mail: è positivo essere tornati a scrivere corrispondenze epistolari, una grande chiave d'accesso per comprendere alcuni aspetti caratteriali delle persone. L'importante è non diventare fanatici e non soffrire di assuefazione: prima o poi sento l'esigenza di ascoltare la voce del mio interlocutore ".
Sempre nel gennaio 2003 pubblica Berty ideato con i suoi amici Pino Pece e Tiziano Riverso e con collaborazione del FFC
L'anima artistica di Alberto Fortis non si esaurisce con la musica: è il regista dei videoclip di tre sue canzoni: " Love Is Alive " (regia a quattro mani con Franco Schipani, è la versione Usa di " Stelle nella notte " da " West Of Broadway "), " Plastic Mexico " (da " El niño ") e " La neña del Salvador " (girato per il greatest hits live " L'uovo "). In " Plastic Mexico " (regia a quattro mani con Massimo Mazzanti) Alberto è stato fra i primi a usare in esclusiva le immagini del lungometraggio "Koyanniskatzi" di Francis Ford Coppola.
Fortis è anche autore di due libri di poesie: " Tributo giapponese " (1988) e " Dentro il giardino " (1994), entrambe edite da Tranchida. Nel periodo fra il 1996 e il 1999 ha realizzato la colonna sonora del film "Cool Crime", poi ha scritto lo storyboard e la colonna sonora di un film che ha intitolato " Suspended Animation " e che ha proposto alla Dreamworks, la casa di produzione di Steven Spielberg. È in attesa di una risposta dal regista di "E.T".
Una curiosità: Fortis ha recitato nel film " Liquirizia ", interpretando una caricatura di se stesso mentre cantava " Sono contento di voi ", un brano del suo primo album.
Questi sono gli artisti preferiti da Alberto Fortis...
Musica: Beatles, Prince, U2, Lenny Kravitz, Alanis Morrisette, Alicia Keys, Jay Z e Beck. Comunque, su tutti John Lennon.
Cinema: Wim Wenders ("Il cielo sopra Berlino"), Stanley Kubrick ("Full Metal Jacket") e Steven Spielberg ("Hook"). Un altro film per lui importante è "A.I.", firmato dalla coppia Kubrick-Spielberg.

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ALBERTO FORTIS: Concerto a BRESCIA a PIAZZA DELLA LOGGIA il 18 luglio


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Luigi Farina in data: 16/07/2011 19.33

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